L’entusiasmo, la voglia di mettersi in gioco, la presenza positiva. È quello che ci mostra subito Gianmarco Bonomo, una delle tre anime di La Barrique che oggi siamo andati a visitare. In sella dall’estate scorsa, questo nuovo team ha ridato vigore al locale di via Garibaldi, e quello che porta in particolare Gianmarco è qualcosa di innovativo: certo, perché quando entri in un wine bar di base non ti aspetti di trovare un menu dei cocktail e un bartender assolutamente preparato…

Gianmarco, da quanto tempo siete qui a la Barrique?


Più o meno dall’estate scorsa. Gestisco il locale insieme assieme ad altri due ragazzi, Luca e Gianluca, ognuno porta le sue competenze e io mi occupo soprattutto della parte cocktail.

Da dove vieni e quale percorso ti ha portato fin qui?

Partendo da lontano, sono originario del Lido e ho scoperto il mondo della mixology dopo il liceo. Mi sono specializzato a Milano con vari corsi, e poi sono tornato al Lido per lavorare in uno dei tanti tiki bar accanto alla spiaggia. Poi ho avuto alcune esperienze a Dubai e in centro storico a Venezia, dove ho imparato moltissimo, approfondendo anche la parte più gestionale e mi sono avvicinato al mondo del vino.

Cosa ti piace del mondo dei cocktail? Come ti ci sei approcciato?


All’inizio molto semplicemente mi piaceva bere l’americano, poi è diventato tutto una passione. C’è la curiosità: sono molto curioso, quando mi appassiono a qualcosa voglio conoscerla più che posso, e nel mondo della mixology c’è veramente tanto potenziale da scoprire. Una delle mie grandi passioni è il vermouth, che è tanto interessante quanto complesso, oltre che non troppo approfondito in generale dalla gente. Anche per questo ho voluto creare una carta dei cocktail dove molti dei drink hanno questo ingrediente.

L’idea di portare la tua esperienza di mixology in un wine bar sarà stata una sfida. Come ti poni in questo senso?


Quando creo uno drink mi piace molto cercare di capire il cliente per proporgli qualcosa su misura. Qui a La Barrique appunto è ancora un po’ più difficile, proprio perché non è di base un cocktail bar. Cocktail e vino è una combinazione a cui, spritz a parte, non siamo molto abituati, e mi piace molto anche portare questo tipo di proposta. In genere, parto da un drink che mi ispira e lo cambio aggiungendoci un vino che si combina bene e che ne esalti gli ingredienti.

Hai un sogno dal punto di vista professionale?

Un grande sogno, sì. Qui mi piace e anche coi ragazzi stiamo lavorando bene, ma prima o poi mi piacerebbe, per quanto sia difficile, aprire uno speakeasy in centro storico a Venezia.

La Barrique Wine Bar
Via Giuseppe Garibaldi, 1756 - Venezia
Tel: 3498596990

  • GLI ADDETTI AI LAVORI
  • ENOTECA
IN QUESTO ARTICOLO
×